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venerdì 21 ottobre 2011

Non wonder ma woman ;)

Ciao a tutti eccomi di nuovo dopo un po' di tempo a scrivere un nuovo post,

questa volta vista la mia faticosa ma doverosa ripresa lavorativa, ho deciso di scrivere un post che riguardasse proprio l'organizzazione famigliare con una mamma che lavora 8 ore al giorno, ma che vuole ancora essere mamma.
Piu' volte mi chiedo se le altre mamme farebbero come me, o se sono io la mosca bianca della situazione, di seguito la mia giornata.

Ore 7.00 -7.15 SVEGLIA E....no ..non CAFFE'(non c'e' tempo)...BARBA no, non ci siamo ancora  arrivati....E BIDET si ...

Ore 8.00 - 8.05 apro il frigo e penso alla cena e al massimo alle 8.05 fuori di casa e di corsa (SEMPRE) al lavoro

Ore 8.30 entro in ufficio a circa 20 km da casa, e comincia la giornata lavorativa

Ore 12.30 schizzo fuori dall'ufficio e mi fiondo a casa per vedere il mio pupo.

Ore 13.00 Arrivo a casa dei nonni, e prendo il cucciolo che aspetta solo che la SUA tetta arrivi per recuparare tutto quello che al mattino non ha ciucciato ( grazie al cielo così mi svuota anche un po').

Ore 13.15 Lui ha finito la sua ciucciata di metà giornata e torna a giocare io nei 15 minuti che mi restano mangio

Ore 13.30 Riparto alla volta dell'ufficio sempre sperando di non trovare incidenti che rallentino la corsa.

Ore 14.00 Rientro in ufficio fino alle 18.00

Ore 18.00 Esco e mi preparo ad affrontare 30 minuti di traffico piu' o meno intenso prima di arrivare finalmente a prendere il mio cucciolo che si fa l'aperitivo di coccole.

Ore 19.00 Sono finalmente a casa mia con il mio pupo che non mi molla un attimo almeno per la prima mezzora in cui sono a casa, e la cena da preparare. (APICE dello stress...duemila cose da fare e non avere il tempo)

Ore 20.00 - 20.30 Facciamo il bubu'(bagnetto) al piccolo, seguito da mini massaggio (quando non e' troppo stanco)

Ore 21.00 Io nuda per metà sul divano lui con il ciuccio che si accoccola su di me prima di addormentarsi, tempo per le nostre coccole...STUPENDO

Ore 21.30 -22.00 Sento che i suoi muscoletti si rilassano e piano piano scivola nel sonno, dormira' se tutto va bene fin verso le 23.00 e poi fino alle 4 e poi le 7.30 del giorno dopo.

Beh mi rendo conto che qualcuno potrebbe dire che sono troppo legata a lui ma vi garantisco che al mattino quando esco di casa mi si spezza il cuore sentirlo piangere, ed e' per questo che conituero' cosi finche' non avro' la certezza che lui possa capire che la mamma va via e torna, non lo lascia mai da solo. Qualcuno potrebbe dire si ma se fai cosi non si staccherà mai da te, invece per quel poco di esperienza che ho con lui posso affermere con certezza che non e' cosi, spesso lo vedo fin troppo autonomo.

Con questo non sono perfetta ...anzi!! Gli scleri sono all'ordine del giorno....(chiedelo al mio compagno)
Se volete raccontarmi come gestite voi il tutto saro' felice di leggervi..

Un abbraccio a voi e ai vostri cuccioli

sabato 10 settembre 2011

BENTORNATI DALLE VACANZE!

Ed eccoci qui, tutti rientrati?
pronti ad un nuovo anno, non so perche' ma da quando andavo a scuola l'inizio del nuovo anno l'ho sempre vissuto a settembre..forse perche' seguivo l'inizio dell'anno scolastico, e un po' perche' le vacanze mi caricavano. Ad ogni modo queso post vuole solo ri-accogliervi dopo le vacanze estive!

Qui di seguito un link per non dimenticare che i bambini si comportano come vengono trattati, se vi va di scrivere qualche episodio visto sulle spiagge o in vacanza fatelo pure.

http://www.paroledisaggezza.altervista.org/law_nolte-bambini_imparano_cio_che_vivono.htm

giovedì 21 luglio 2011

Sapete perchè mio nonno campò 100 anni?

Rieccomi, ad affrontare un argomento un po' controverso, mio figlio ha ora 14 mesi e un giorno, e ad oggi posso dire che il latte ci salva, in alcune situazioni che con un bimbo vispo come lui credo diventerebbero ingestibili, in questa sede non scriverò riguardo all'indubbio il valore medico del latte materno anche oltre l'anno, ma vorrei piuttosto parlare dei giudizi da subire, quando si decide di andare avanti ad allattare.
Federico non e' un bambino mangione, nel senso che non ha molto interesse nei confronti del cibo solido, ad eccezione di poche cose, fortunatamente non dannose per la sua salute (frutta, pane e poco altro) oltre a questo fatto ci sono dei giorni in cui fargli mandare giù un cucchiaino diventa un'impresa epica, e nei quali dico la verità senza la "temutissima" TETTA non saprei proprio come fare.
Trovo, che non sia giusto sentirsi dare troppo spesso consigli non richiesti in merito all'argomento allattamento, prolungato o non. Parlando da mamma credo che sia uno dei rapporti più intimi che ci siano, e nel momento in cui allattare non pesa alla mamma, e tanto meno al bambino, mi domando perchè bisogna sentirsi dire da quasi chiunque, < e' ora di smettere > spesso anche da chi dovrebbe sostenerci? E' un po' come se uno andasse da una coppia che si tiene per mano, che magari non conosce neanche benissimo e gli dicesse < e' ora di smetterla di tenersi per mano > come pensate che potrebbero reagire?
La volontà non e' quella di giudicare chi per i più svariati motivi ha deciso, o e' stata costretta a non allattare, ma non sentirci neanche noi criticate per il fatto di farlo, si dice: liberi di scegliere, in entrambe i sensi però.
A presto!

venerdì 1 luglio 2011

Educare all'ascolto

Ciao a tutti!
In questi giorni ho riflettuto sul contenuto del secondo post, e alla fine sono giunta alla decisione, di scrivere sull'ascolto.
Gia' l'ascolto che puo' sembrare la cosa più naturale del mondo per un genitore, ma non sempre e' cosi semplice, specialmente in una società che sta dimenticando cosa vuol dire ascoltare gli altri, ma soprattutto noi stessi, presi da faccende di vario tipo quante volte ci dimentichiamo dei nostri bisogni primari, non mi capita raramente di sentire frasi del tipo: "ero cosi preso che alla fine non vado in bagno da stamattina.." oppure " Ho la febbre, ma vado lo stesso al lavoro.." se ci fermiamo un attimo e ascoltiamo il nostro corpo, ci accorgeremo che ci invia tutti i segnali che ci servono per capire quando siamo al limite, solo che stiamo dis-imparando a conoscerli, e questo non va bene, non ci aiuta.
Con queste premesse diventa ancora piu' importante insegnare l'ascolto ai nostri figli, ascolto degli altri, ma soprattutto di se' stessi, il bambino anche quello che non parla ancora, e' molto piu' in contatto di noi con i propri bisogni fisici ed emotivi, e se riusciamo a captare i segnali che ci manda ci accorgeremo che comunica costantemente con noi..a suo modo naturalmente, e non con le parole, ma in maniera molto evidente che qualcosa non va, o semplicemente che e' felice.
Sta al genitore imparare a conoscere il proprio figlio ma soprattutto ad ascoltarlo e ad accogliere i suoi sentimenti quali che siano, rabbia, paura, noia, frustrazione, perche' nella loro testolina questi sentimenti sono molto piu' chiari che nella nostra; anche se a volte questo significa lasciarlo piangere (intendiamoci non pianto di sofferenza ma di sfogo), e per quanto stupido, mettersi occhi negli occhi , una volta tranquillizzato, e parlargli, si parlare, a quel bambino che ancora non parla, ma che sicuramente ASCOLTA...sono certa che lui capirà anche se noi potremmo sentirci un po' stupidi,  trovo che sia importantissimo!

Buon week end! ;)

mercoledì 22 giugno 2011

LE RAGIONI DEL CUORE

Questo primo intervento e’ mirato a cercare di spiegare alcune tra le ragioni per le quali ho deciso di aprire un blog sull’argomento maternità e tutto ciò che gira intorno ad essa.
L’idea nasce dalla volontà di aiutare tutte le donne (ma non solo) che si trovano in una nuova dimensione della propria vita, quali la gravidanza e l’arrivo di un figlio, nel tentativo di offrire opportunità di confronto, ed ampliare la rete di amicizie in rete, che possano anche solo ascoltare, in un periodo unico della propria vita.

Il blog non vuole dare indicazioni su come essere madri o padri, ma semplicemente approfondire, argomenti importanti in questo ambito; ricordando a chiunque legga che essere madri o padri, oggi come un tempo, e’ una faccenda infinitamente personale, ed unica e che non si può delegare a manuali d’istruzioni uguali per tutti, i nostri figli sono unici ed irripetibili cosi come ogni genitore.


BUONA NAVIGAZIONE!