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giovedì 21 luglio 2011

Sapete perchè mio nonno campò 100 anni?

Rieccomi, ad affrontare un argomento un po' controverso, mio figlio ha ora 14 mesi e un giorno, e ad oggi posso dire che il latte ci salva, in alcune situazioni che con un bimbo vispo come lui credo diventerebbero ingestibili, in questa sede non scriverò riguardo all'indubbio il valore medico del latte materno anche oltre l'anno, ma vorrei piuttosto parlare dei giudizi da subire, quando si decide di andare avanti ad allattare.
Federico non e' un bambino mangione, nel senso che non ha molto interesse nei confronti del cibo solido, ad eccezione di poche cose, fortunatamente non dannose per la sua salute (frutta, pane e poco altro) oltre a questo fatto ci sono dei giorni in cui fargli mandare giù un cucchiaino diventa un'impresa epica, e nei quali dico la verità senza la "temutissima" TETTA non saprei proprio come fare.
Trovo, che non sia giusto sentirsi dare troppo spesso consigli non richiesti in merito all'argomento allattamento, prolungato o non. Parlando da mamma credo che sia uno dei rapporti più intimi che ci siano, e nel momento in cui allattare non pesa alla mamma, e tanto meno al bambino, mi domando perchè bisogna sentirsi dire da quasi chiunque, < e' ora di smettere > spesso anche da chi dovrebbe sostenerci? E' un po' come se uno andasse da una coppia che si tiene per mano, che magari non conosce neanche benissimo e gli dicesse < e' ora di smetterla di tenersi per mano > come pensate che potrebbero reagire?
La volontà non e' quella di giudicare chi per i più svariati motivi ha deciso, o e' stata costretta a non allattare, ma non sentirci neanche noi criticate per il fatto di farlo, si dice: liberi di scegliere, in entrambe i sensi però.
A presto!

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